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PMMO 4J appoggio cominciarono essi ad avere in Firenze nella famiglia de’ Medici, che, benchè privata, in ricchezze nondimeno e in magnificenza, e quindi ancora in autorità, gareggiava co’ più potenti.sovrani. Cosimo, soprannominato il Padre della patria, fu il primo fra essi come ad avere il primato della repubblica, così a distinguersi sopra tutti nella munificenza verso le lettere. Quando Francesco Filelfo fu chiamato, l'anno 1429 a tenere scuola di eloquenza in Firenze, ebbe dapprima occasione di ammirare la cortesia di un uomo sì ragguardevole; perciocchè Cosimo il primo andò a visitarlo, e ad offerirgli in ogni cosa l’opera sua, e più volte fu a rinnovargli le stesse cortesi proferte, come il Filelfo medesimo scrive a’ 31 di luglio del detto anno (l. 2, ep. 2). Ma non passò gran tempo, che il Filelfo cominciò a sospettare in Cosimo un animo non sincero, e prevenuto in favore de’ suoi nemici; e questi sospetti furon poscia cagione ch’egli non tenesse più modo alcuno, e contro di lui si scagliasse colle più amare invettive, come a suo luogo vedremo. Ma checché ne dica il Filelfo , il comune consenso di tutti gli scrittori di quel secolo ci rappresenta il gran Cosimo come specchio ad un tempo di onestà e di rettitudine, e come magnanimo mecenate di tutte le belle arti. Egli aveane appresi i primi elementi da un cotal Niccolò di Pietro gramatico d’Arezzo, come pruova f ab. Mehus (I ita Atnbr. camalli, p. 374), il quale aggiugne che fu poi nelle più alte scienze istruito da Marsilio Ficino. E certo T1RA110SC1I1, Voi. VII. 4