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6o4 LIBRO fuorché Leon Batista Alberti, del quale ancora altro non dice se non ch’era amico di Paolo e che credeva all’astrologia giudiciaria; argomento troppo debole a provare che Paolo ancora le desse fede. A cose assai più utili era questi rivolto, e ne abbiamo tuttora un bel monumento nel gran gnomone della metropolitana di Firenze di altezza sì smisurata che, come afferma il sopraccitato abate Ximenes (l. cit p. 20), a mettere insieme le altezze dei più insigni gnomoni della terra, cioè quella di Santa Maria degli Angeli a Roma, quella di S. Petronio a Bologna , e quella di S. Suplizio a Parigi, esse tutte insieme restan disotto all’altezza del nostro, e vi resterebbe anco tanto spazio, che. servirebbe per l’altezza di un quarto gnomone non dispregiabile. Lo stesso scrittore pruova che l’autore ne fu il Toscanelli, e che esso fu fatto circa il 1468, lo descrive con somma esattezza , e mostra come esso fu poscia condotto a sempre maggior perfezione; tutte le quali cose si posson vedere ampiamente svolte da esso , e con chiari argomenti provate. Nè fu Paolo versato solo nella scienza astronomica. Era egli curiosissimo ricercatore di tutto ciò che appartiene alla geografia; e Cristoforo Landino , nel suo Comento sopra Virgilio, racconta (in l. 1 Georg.) di essersi talvolta trovato presente egli stesso, quando Paolo facevasi a interrogare minutamente alcuni venuti dalle provincie bagnate dal Tanai. Quindi ne venner le riflessioni di’ ei fece seco medesimo sulla navigazione all' Indie orientali, e che poscia distese nelle sue lettere giò