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secondo SSf» sue Tavole astronomiche all’imperador Federigo ili, elie leggesi in un codice della libreria Ben ti voglio in Ferrara, in cui egli si dice: Joannes Blanchinius Ferrariensis. Innoltre uno stromento autentico aggiunto al medesimo codice, che contiene l’assoluzione del Bianchini di tutti i conti per l’amministrazione da lui sostenuta de’ beni camerali fattagli da Borso nell1 anno 14^7? *n cu* prili è detto figliuol) d’Almerigo (non di Giovanni, come si afferma dal l)olfi e dal conte Mazzucchelli) # e cittadin di Ferrara della contrada di S. Romano. Finalmente la dedica delle accennate Tavole fatta da lui, prima che a Federigo, al marchese Leonello, e che si legge nell’edizione veneta del 1495, in cui egli dice: cum me tuum Civem esse non ignor arem. A tutte queste ragioni risponde il conte Mazzucchelli, che il Bianchini volle dirsi cittadin ferrarese per gratitudine al beneficio della cittadinanza avuto dagli Estensi. La qual risposta avrebbe non poca forza, se fosse certo che il Bianchini fosse veramente nato in Bologna. Ma ei non ne adduce altra autorità che quella del Dolfi scrittore non troppo sicuro, e delle cui genealogie i Bolognesi stessi non fanno gran conto. In fatti qui certamente egli erra, chiamando Giovanni figliuol di Bianchino, mentre l’autentico strumento citato dal Borsetti lo dice ligliuol d’Alrnerigo. Innoltrc egli il fa anziano in Bologna nel 1466 L’Ali dosi al contrario nel catalogo che ci ha dato degli Anziani, al detto anno nomina invece Giovanni Bianchi Branchini. E io perciò.inclinerei anzi a crederlo ferrarese