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5(2 LIBRO leggi , e F ottener finalmente ciò che per sì lungo tempo erasi desiderato. . XXVI. La moltitudine di coloro che in questo secolo presero a coltivare i filosofici studj, mi obbliga ad accennare sol di passaggio parecchi altri, i quali o col tenere pubblica scuola, o col dare erudite opere alla luce , li promossero, come allor potevasi , felicemente. Tali furono Lorenzo Lorenziano nominato poc anzi, Apollinare Offredi cremonese, di cui abbiamo singolarmente un Comento sui libri de Anima d’Aristotele, e intorno a cui si posson vedere le notizie che ce ne han dato l’Arisi (Crem. liter. t. 1 , p. 248) e il Sassi (Ili st. Tjrpogr. mediol. p. i53, 4^4)? Antonio Cittadini da Faenza, da noi nominato poc1 anzi per la contesa eh1 egli ebbe col Pico, e detto dallo stesso Pico filosofo gravissimo (Op. p. 965, ed. Basii. e da Niccolò Leoniceno uomo di singolar dottrina, e per fama rinomatissimo (Antisophista ad estrem.), professore di filosofia e di medicina in Ferrara nell’anno 1474 1474? Pisa nel 1482, di nuovo in Ferrara nel 1489, in Padova nel 1505, in Bologna, non si sa precisamente in qual tempo, e secondo alcuni anche in Parigi, di che però non veggo che si produca autorevole documento; del qual celebre professore , e delle opere da lui composte si può veder ciò che scrive, oltre gli storici delle università sopraccennate, il eli. P. abate Gianbcnedetto Mittarelli camaldolese (De Litterat. Faventinor. p. 58, ec.); Candiano Bolani senator veneto, e autore di alcune opere che fanno pruova del suo sapere in cotuli studi,