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SECONDO. 049 ingiuria. Non si vide in lui alcuna rea passione che lo trasportasse; ma moderato in tutti i suoi desiderj, visse in quel l’aurea mediocrità che suole avere più ammiratori che seguaci. Amante della solitudine, godeva di star sovente alla campagna in compagnia di alcuni più cari amici. La debole costituzion del suo corpo, e le infermità, alle quali era frequentemente soggetto, non poterono trattenerlo dall’applicarsi alle scienze con quell’ardore che in un uomo ancor robustissimo sarebbe stato ammirabile. Sisto IV e Mattia Corvino re d’Ungheria tentarono di allettarlo con ampie promesse, perchè andasse alle lor corti; ma egli nimico del fasto, e pieno di riconoscenza pe’ Medici, non volle da essi partirsi. Ma se egli non volle abbandonare Firenze, molti, tratti dalla fama di sì grand’uomo, vennero a lui fin da lontani paesi, e singolarmente dall’Allemagna, per istruirsi nella platonica filosofia, che pareva allora la più alta meta a cui l’umano ingegno potesse aspirare. Morì al primo di ottobre del 1499 in età di sessantasei anni, e fu con solenni esequie sepolto nella cattedral di Firenze, ove l’anno 1521 ne fu pe’ ordin del Pubblico posta l’effigie in marmo. Le quali cose da me in breve accennate si posson vedere più ampliamente distese nella già mentovata Vita.

XXI. Tutte le Opere di Marsiglio, oltre le particolari edizioni di ciascheduna, furono stampate in due volumi a Basilea nell’anno 15(31 Esse per lo più si rivolgono intorno alla filosofia di Platone, a cui appartengono i diciotto