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546 LIBRO terra) nacque a’ 18 di ottobre del 1433. Istruito negli elementi gramaticali da Luca Quarquaglio da S. Geminiano maestro a que’ tempi in Firenze, a cui Marsiglio confessa di dover molto (l. 1, Epist ad Matth. Palmer.), nel legger le opere di Cicerone e di altri latini scrittori avendo osservato ciò cbe essi scrìveano di Platone, cominciò ad ammirarlo, e ad amarlo, e a raccoglierne ovunque potesse le massime e le opinioni. Ma a Ficino, che non ostante l’eccellenza nella sua arte trovavasi in assai povero stato, premeva più di aver nel figlio un buon medico che un dotto Platonico, e mandollo perciò agli studj a Bologna; e a Marsiglio, benchè di mal animo, fu forza ubbidire. Per buona sorte venuto una volta da Bologna a Firenze, e dal padre condotto alla presenza di Cosimo de’ Medici, questi fu preso per modo e dalle sembianze c dagli indicii di grande ingegno che gli parve di ravvisare in Marsiglio, che tosto il trascelse, benchè fosse ancora quasi fanciullo, a formare il principale sostegno dell1 accademia platonica che ideava allor di raccogliere; e voltosi al padre, tu, gli disse, ci se’ stato dal Ciel conceduto per curare i corpi, ma cotesto tuo figlio è destinato per certo a curar gli animi. E presolo perciò in sua casa, venne a tal fine allevandolo con quell’affetto che Marsiglio non cessò mai di esaltare, mostrando in ogni occasione la sua riconoscenza per Cosimo, e confessando di averlo avuto in conto di un altro padre. Lieto di ciò Marsiglio, tutto si volse a Platone, e l’anno 1456, essendo in età di solo ventitré anni , come racconta egli stesso in una sua