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530 ’unno una sua lettera pubblicata dallo stesso p. degli Agostini, racconta (ib. t. 1 , p. 76) di se medesimo, che essendo tornato dal concilio tenuto in quell’anno in Mantova , si adoperò per* hè fosse prescelto qualche dotto scrittore a stender la Storia della Repubblica, e tra que’ che a ciò concorrevano, nomina Giorgio: Aderat Georgius Trapezundeus. Petrus Parlco , ^Fari us Philclpìius Mi Ics, qui certatim et gratis se pulcherrimo mime ri ojjerebant; e soggi ugue che essendo egli intanto andato luogotenente del Friuli, clic accadde nel 1461 , cesserunt Georgius et Marius. Infatti racconta lo stesso Giorgio nel Martirio del B. Andrea da Scio, il qual può vedersi negli Atti de’ Santi (Acta SS. maii t. 7, p. i85) , ebe l’anno 1 fo.\ andossene da Venezia alla natia sua isola di Candia, donde tragittò a Costantinopoli , e vi giunse nel novembre del 1465, sei mesi dacchè ivi era stato per odio della Religione cristiana ucciso il suddetto martire, e che tornando in Italia ne scrisse gli Atti per voto da lui fatto in una pericolosa tempesta di mare, da cui si vide assalito. Giunto in Italia, trovò eletto pontefice Paolo II, stato già suo scolaro, e sperando di trovar presso lui protezione e favore, recossi a Roma. Ma ivi incorse verso l’anno 1467 in un’altra disgrazia, non avvertita ch’io sappia, da alcuno scrittore, cioè di esser posto in prigione per ordine dello stesso pontefice. Di questo, fatto non avremmo notizia alcuna, se non ce ne avesse lasciata memoria Gaspare da Verona nella Vita che scrisse di Paolo II. Udiamone recato nella volgar nostra