Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/540

5?4 LIBRO che a questo luogo appartiene, e che forse è fra tutte la più pregevole, cioè de’ Libri contro il Calunniator di Platone. Ma ci convien prima vedere chi fosse l’avversario, contro cui ei prese a combattere , cioè Giorgio da Trabisonda, della cui vita poichè non possono ritrovarsi così facilmente le opportune notizie, ci tratterremo con maggior diligenza nel ricercarle.

XIV. Poco e poco esatto è ciò che di lui ci bau detto l’Allacci (Fabr. Bibl. graec. t. 10, p. 721, ec.), l’Oudin (l. cit. p. 2400, ec), il Boernero (l. cit. p. 105, ec.), il Bruckero (Hist. crit Philos. L p. 65), ed altri somiglianti scrittori, i quali per lo più si attengono all’elogio fattone da Paolo Giovio. Alcune circostanze della vita di esso sono state diligentemente osservate dal Cardinal Querini (Diatrib. ad Epist. Barbar, p. 76, ec.), ma più esattamente di tutti ne ha ragionato Apostolo Zeno (Diss. voss. t. 2, p. 1, ec.), alle cui ricerche però mi lusingo di poter aggiugnere qualche cosa. Giorgio nato a Candia, ma oriondo da Trabisonda, da questa seconda città anzi che dalla prima volle prendere il nome , forse per isfuggire la taccia di mentitore che il poeta Epimenide diede già ai Cretesi. Perciò egli è detto per lo più Giorgio Trapezunzio. Il Zeno ha provato ch’ei non era già nato, come cocatalogo però, eh’ei ci ha dato delle opere di quel dottissimo cardinale , manca un’orazione da lui detta in Bologna prò exhortatione novi Praetoris, la quale è inserita nella Margarita Poetica dell’Eyh stampata in Roma nel i47-5.