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SECONDO 5I3 lor professore un uom sì dotto, di cui qui tace i difetti , ed esalta solo il sapere: Io non posso a meno di non lodare, dice egli (l. 13, ep. 26), e te e la gioventù fiorentina, perchè chiamato avete ad ammaestrarvi un tale e sì grande filosofo ed oratore; perciocchè mi vien detto che niun fra’ Greci vi sia più di lui in qualunque scienza versato. Il che è ancor più a pregiarsi, perche ci possiede ancora perfettamente l’eloquenza latina.

X. Dalla stessa e da un’altra lettera del Filelfo (ib. ep. 24) raccogliesi che f Argiropulo in quest’anno medesimo erasi recato alla corte di Francia , per ottenerne, come sembra, qualche soccorso a molti de’ suoi parenti che rimasti in Grecia gemevano miseramente sotto il giogo dei Turchi. Del qual viaggio però non sappiamo qual fosse 1* effetto. Tornalo a Firenze, continuò, come si è detto, per quindici anni a tenere scuola di filosofia insieme e di greca eloquenza. Ma la filosofia era quella di cui più compiacevasi, e ne son pruova le opere di cui più sotto ragioneremo, e le Prelezioni da lui recitate in Firenze nell’atto d’incominciare le spiegazioni di qualche libro di Aristotele, che ivi si conservano nella Riccardiana (Cat. Bibl. riccard. p. 40)• hi essa egli ebbe l’onore d’istruir fra gli altri Lorenzo de’ Medici, come narrai il Poliziano (l. cit)j e Paolo Cortese generalmente afferma (De Homin. doct. p. 43) che molti Italiani, tratti dalla fama di sì celebre professore, a lui accorrevano, fra’ quali egli annovera Donato Acciajuoli. Il medesimo Poliziano gli fu scolaro, il che però Tira boschi , Voi VII. ’33