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SECONDO 4*)9 dotto di lui medesimo , o per pentimento della sua stessa avarizia, che gli avea fatto perdere un tale scolaro , per cui e sarebbe divenuto egli stesso più celebre, e avrebbe sempre più riscossa l'altrui ammirazione col formare in sì poco tempo un sì perfetto discepolo: poichè vedeva egli bene, che molti, allettati dalla gloria da Vittorino ottenuta, sarebbon corsi con gran denaro a farsi da lui istruire. Vittorino che ne fu informato, soleva dire spesso scherzando snir avarizia di costui: Quanto debbo io al Pelacane, che mostrandosi solo in ciò liberale, ha bramato di gratuitamente istruirmi nelle matematiche! Congedato Biagio da Padova , è verisimile che si ritirasse in patria. Il ch. sig. D. Jacopo Morelli, nelle sue note alla citata Vita di Vittorino , afferma eli’ ei morì in Parma l’anno 1415, e benchè io non ne abbia trovata più certa pruova, credo però certamente ch’ei non l’avrà affermato senza autorevole fondamento. Ed è fuor d’ogni dubbio ch’ei fu ivi sepolto nel sepolcro medesimo in cui si credea allora sepolto Macrobio. Lo accenna Ciriaco d’Ancona ne’ frammenti del suo Itinerario, pubblicati da monsignor Compagnoni (p. 23), benchè ivi non se ne legga espresso il nome, o perchè Ciriaco non se ne ricordasse , o perchè il copista abbialo ommesso: Ante faciem ejusdem Ecclesiae (della cattedrale di Parma) conspexi praeclarissimi Macrobii nostri tumulum ex marmore perornatum, in quo Phy. Parmensis ossa posita sunt Ma Biondo Flavio lo afferma più chiaramente: Macrobium... Parmensem fuisse legimus, in cujus