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SECONDO 497 a Pavia, se è vero ciò che il Giovio racconta (Vit. Vicecomit in Jo. GaleaL), eli1 ei fu assai caro a Giangaleazzo Visconti (a). Certamente egli era professore in Piacenza , quando colà fu trasportata l’università di Pavia, come nel tomo precedente si è detto , e ne abbiamo la pruova nel Catologo di que1 Professori del1’anno 1399 (Script Per. ital. vói 20, p. 940), ove si legge il nome di Biagio colla nota dello stipendio che ogni mese gli si pagava. M. Plasio tic Parma leganti Piùlo sopìuam Morale ni, Naturalem, et Astrologiam l. 26, 13, 4- ^ lucciolati j sulla fede de’ Monumenti deli’ Università di Padova, afferma (Fasti patav. pars 2 , (a) Prima che in Bologna, era stato il Pelacane professore in Pavia; perciocchè nell’Indice de’ Monumenti, e nel Catalogo de’ Professori di quell7università, pulblicato dal Perodi, egli è nominato all’anno 1374 e al 1378 (p). 3, 145). Passato quindi a Bologna, dovette ivi fermarsi circa quattro anni , e poscia trasferirsi a Padova, perciocchè nei documenti di quella università, additatimi dal signor abate Francesco f)orighcllo, si legge che a’ 20 di maggio del 1384 il Pelacane promise ad Antonio de’ Zucchi dottor di legge, e vicario del Carrarese, che al primo di settembre sarebbe in Padova, e che al cominciar dello studio a S. Luca avrebbe dato principio alle pubbliche lezioni di filosofia e di astrologia, e le avrebbe per quattro anni continuate , soggettandosi, quando non attenesse la data parola , a pagare 200 ducati d oro, e il suddetto vicario a vicenda.promisegli l’annuale stipendio di lire 300 di piccioli. È probabile che finito il quadriennio tornasse a Pavia, e indi a Piacenza, e che nel 1427 fosse richiamato a Padova, ove il nome di esso trovasi poscia inserito fino agli 8 di agosto del 1 \ 11, tua non più oltre. TlRABOSCHI, Voi VII. 32