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SECONDO 4^9 aggiugnere a domestici Paolo Veneto, principe de’ filosofi del nostro tempo e mio glorioso maestro, la cui illustre fama è sparsa per l’università tutte d Italia. Egli compose opere di logica e di fisica, delle quali si giovano mirabilmente i nostri lettori nello spiegare a’ discepoli i libri d Aristotele. Se della teologia avesse avuta quella cognizione profonda che n ebbe Alberto da Padova , t. avrei a lui ancora antiposto. Se ne conservano le ossa in un’arca di marmo nella chiesa dei Romitani (Script. Rer. ital. vol 24, p. 1154)- Non debbo però dissimulare che Giovanni Garzoni bolognese, che fiorì dopo la metà di questo secol medesimo, ci rappresenta Paolo come uomo pien d’alterigia pel suo sapere. Egli racconta die essendo Paolo (cui egli chiama Paulum quemdam Venetum Augustini Religioni dicatum) venuto a contesa filosofica con Niccolò Fava, del quale diremo fra poco, quegli nel caldo della disputa disse a Niccolò: Ciò sa di fave; e che questi gli rispose: non farne le maraviglie; poichè agli uomini rozzi e privi di senno e d ingegno ben convengon le fave (De dignitate urbis Bon. vol 21 Script. Rer. ital. p. 11 C4)• Nella qual occasione aggiugne il Garzoni, che Paolo. quod insolentissimus eratj neminem neque Philosophum neque Theologum praeteribat. Di questa medesima disputa fa ancora menzione Benedetto Morando bolognese in una sua Orazione a Sisto IV (Romae 1589, p. 36). In essa ei dice che Ugo Benzi medico sanese, di cui diremo nel capo seguente, benchè rivale e antagonista del Fava, volle nondimeno prestargli la sua assistenza in quel