Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/503


secondo 487

tor di que’ tempi, cioè else essendo in Siena un cotal Francesco Porcari, che coll'empie sue eresie tutta sconvolgeva quella città, ei lo combattè e lo vinse per modo, che ottenne ch’ei fosse condennato alla pena usata allora contro gli eretici (Chron. Augustin, et Comm. l. de Reg. I Aug.). Ei fu ancora in Perugia, e il Cardinal Seripando afferma (De Reb. Augustin. ad an. 1428) che circa l’anno 1428 ei presiedeva a quella università. Nel 1427 come narrano gli scrittori agostiniani, ei fu a Roma, ed ebbe parte nella famosa disputa che in quell'anno ivi si tenne sopra la dottrina e la vita di S. Bernardino da Siena, di cui egli prese le parti. Io trovo inoltre che Lodovico Foscarini, in una sua lettera citata dal P. degli Agostini (Scritt. venez. t. i, p. 46) racconta di sè medesimo, che in età ancor tenera (ed egli era nato nel 1409) andò espressamente a Ferrara per veder Paolo: Ego quoque cum philosophiae in tenera aetate operam darem, Pauli Veneti nostrae aetatis Philosophorum Principis videndi causa Ferrariam contuli. Le quali parole, attese le circostanze del tempo e delle lodi con cui di lui si ragiona, par che non possano convenire che al nostro Paolo. Quindi se non è corso errore nel mentovato passo, sicchè invece di Ferrariam si debba leggere Patavium, si dee affermare che Paolo fu per qualche tempo in Ferrara, e probabilmente col carattere di professore, benchè il Borsetti non ne faccia menzione. Pare ch’ei poscia tornasse a Padova, e che ivi morisse nel 1429 come raccogliesi dall’iscrizion sepolcrale riferita dal