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SECONDO 4/9 Egli ha corretto e confutato l’errore di molti, che di un sol personaggio ne han fatti due, cioè un Agostino Patrizi canonico di Siena, e un altro segretario del cardinale degli Ammanati e poi vescovo di Pienza; mentre realmente non fu che un solo. Avea in Siena avuto a suo maestro ne’ Canoni Fabiano Benci celebre professore, di cui poi scrisse la Vita pubblicata dal P. Mabillon (Museum Ital.p. 96, ec.). Pio II il prese nell’anno 1460 a suo segretario; e poichè questi fu morto nel 1464, il sopraddetto Cardinal degli Ammanati lo volle presso di sè nel medesimo impiego, e seco il condusse nella legazion d’Alleili agna Tanno 147* di cui poscia scrisse la Storia. Il principio di essa è inserito tra le Lettere del cardinale suddetto, e tra gli Scrittori delle cose germaniche del Frehero (t 2, p. 251). Il restante, che è inedito, si conserva nella Vaticana. Egli era al tempo medesimo maestro di cerimonie del pontefice Paolo II, e in tal grado trovossi presente alla solenne entrata in Roma delTimperador Federigo III, l’anno 1468 , della quale ancora scrisse la Storia, data alla luce prima dal Mabillon (l. cit. p. 256), poscia dal Muratori (Script Rer. it. vol. 23 , p. 203). Questo impegno diede occasione al Patrizi di intraprendere la correzione e la pubblicazione del Pontificale romano, in cui molti aiuti egli ebbe da Giovanni Burcardo, che fu poi vescovo d’Orta, e da Jacopo Lucio vescovo di Caiazzo, e che fu stampato in Roma nel 1485. La stessa fatica egli intraprese per comando d’Innocenzo VIII, intorno al Cerimoniale romano, il qual però non fu