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45o LIBRO suo fratello veniva spesso condotto a’ personaggi di Roma più ragguardevoli per dignità e per sapere de Cardin. l. 3, p 190), tra’ quali nomina singolarmente il Platina (De Ha min. doct. p. 44) » cui dice ch’egli considerava allora come il più dotto uomo che in Roma vivesse. Noi il veggiamo infatti in età ancor giovanile unito in amicizia con alcuni dei più famosi scrittori di quell’età, e fra gli altri col celebre Giovanni Pico della Mirandola Pici Epist. p. 365), con Lucio Fa/.ini Maflei, detto comunente Lucio Fosforo di Segni, e con Angiolo Poliziano, dei quali due scrittori l’autor della Vita di Paolo, che credesi il sig. Domenico Maria Manni, ha pubblicate due lettere a lui scritte (p. 13, 14) piene di elogi del Dialogo da lui composto intorno agli Uomini dotti, di cui sarà d1 altro luogo il ragionare più a lungo. Altre sessanta lettere di personaggi a que’ tempi per dignità e per sapere cospicui, scritte a Paolo, conserva presso di sè manoscritte il chiarissimo sig. canonico Bandini , il quale ha pubblicato un Salvacondotto dai Sanesi a lui conceduto nel 1496 , e una lettera a lui scritta dalla Repubblica fiorentina nel 1507) e questi due monumenti ci mostrano che Paolo era uomo di alto affare, ed avuto in somma stima e rispetto da que’ magistrati (Novelle letter. 1771 , n.8). Tra le lettere del Poliziano una ne abbiamo assai lunga del nostro Paolo in risposta ad un’altra del Poliziano (l. 8, ep. i(3, 17). Avea questi udito che Paolo a chi brama di scrivere latinamente con eleganza,