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t\ 14 - L1BKO e dogli oratori. Scrisse alcuni libri spettanti a religione con più dottrina che eleganza, i quali poi furono pubblicati. Il palazzo el11 ei medesimo fabbricato erasi in Roma, ordinò che fosse dopo la sua morte un collegio , in cui molti giovani si mantenessero agli studj, e assegnò a tal fine copiosi fondi, e ivi ripose la sua biblioteca di presso a duemila volumi, acciocchè gli studiosi ne potessero usare. Ma il cardinale Angelo di lui fratello riservò quella casa a suo proprio uso, e fabbricò in vece a canto della medesima un collegio ancor più magnifico, che tuttora sussiste, e conserva il nome del fondatore. Tutto ciò il Poggio, che conchiude la sua narrazione col raccontare i sentimenti di cristiana pietà con cui egli andò incontro alla morte. Essa avvenne nel primo di settembre nel 1458, avendone egli • cinquaut’otto di età. Delle opere da lui composte, e accennate dal Poggio, una sola si ha alle stampe. L’eruditissimo monsignor Mansi, nelle sue note al Fabricio (Bibl. med. et inf. Latin, t. 2, /1. 5a), alfe mia di aver veduto in un codice della imperial biblioteca di Vienna un trattato del Cardinal Capranica presentato al concilio di Basilea per la sua elezione al cardinalato, al quale in fatti si ha la risposta di Giordano Brizio canonista francese, stampata tra’ Miscellanei del Baluzio (l. c. p. 351). Lo stesso autore cita un trattato ascetico di questo cardinale intorno all’arte di ben morire, di cui si hanno più edizioni, la prima delle quali in lingua italiana fu fatta in Venezia nel 1478. Egli ancora avea scritta la Storia del Concilio di Basilea, lino