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PRIMO 3^3 ciò dal P. Charlevoix (l. cit.) e dagli autori della Storia generale de’ Viaggi (t. 45, p. 2/\?.)ì die essendo giunta in Ispagna la nuova scoperta del Continente fatta dal Colombo nel terzo suo viaggio,, il vescovo di Badajoz, ministro allora alla corte di Ferdinando e nemico del Colombo, si valse di questa occasione per nuocergli, e ch’egli fece spedire ad Alfonso d’Ojeda lettere patenti, segnate però col solo suo nome, e non con quello de’ due sovrani, colle quali si destinava l’Ojeda a inoltrarsi nella scoperta del Continente e di qualunque altro paese, con che venivasi a sminuire l’autorità del Colombo, il quale essendo allora in S. Domingo non poteva sapere ciò che contro di lui si tramava in Ispagna. Aggiungono essi che l’Ojeda prese a suo primo piloto Giovanni de la Cosa biscaino; e che Amerigo Vespucci s’interessò in questo armamento, e salì egli ancor sulle navi. Quindi tutta la condotta di questa navigazione da essi si attribuisce all’Ojeda e al la Cosa, e del Vespucci non parlano se non come di un semplice passeggero, il quale poscia si usurpò tutta la gloria di quella navigazione e delle scoperte in essa fatte. Al contrario, i difensori del Vespucci a lui ne danno tutto f onore. Lo stesso Vespucci però, a dir vero, nelle sue relazioni parla di se medesimo con molta moderazione. Nella compendiosa relazion de’ suoi viaggi trattando del primo dice: Il Re Don Ferrando di Castiglia avendo a mandare quattro navi a discoprire nuove terre verso l’Occidente, fui eletto per sua Altezza, eli io fossi in essa flotta per ajutare a discoprile (l. cit. p. () *, e quindi,