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XX. Ma qui ci si offrono a esaminare due punti assai intralciati, intorno a’ quali molto si è scritto da molti, ma non si è ancora accertata cosa alcuna per modo che sia tolto ogni dubbio. Io son ben lungi dall’entrare arbitro in tal contese, e ove pure il volessi, non avrei quella copia di monumenti , che a deciderle farebbe d uopo. Proporrò le ragioni che dalle diverse parti si arrecano, e dirò sinceramente quai mi sembrino le più fondate, lasciando che ognun ne giudichi a suo talento. Due sono singolarmente le cose delle quali si disputa. La prima, se fosse Amerigo il primo a discoprire la Terra ferma in America, ovvero se il Colombo in ciò lo prevenisse. La seconda, severamente ei fosse capo e condottiere di quella flotta che fu inviata in America, o non anzi semplice passeggero salitovi spontaneamente. E quanto alla prima, il sig. canonico Bandini afferma (p. 66)) che il Colombo non si dilungò mai dalla sua Spagnuola, Cuba , Giamaica, e da quelV altre adiacenti al Golfo Messicano , che che altri in contrario ne dicano. Ei ne cita in pruova il detto di Francesco Giuntini che vivea verso la fine del secolo xvi, e più sotto, recando le testimonianze onorevoli ad Amerigo rendute da molti scrittori (p. 68, ec.), alcuni pochi ne adduce, che afferman lo stesso, tutti però assai lontani dall’età del Vespucci, e che non hanno trattato se non per incidenza di tale argomento. Ma che il Colombo giugnesse ancora alla scoperta del continente, ne abbiam troppe pruove per poterne pur dubitare. Lasciamo stare la testimonianza di Ferdinando di