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366 LIBRO \IX. Mentre il Colombo fra sì diverse vicende continuava la scoperta del nuovo mondo, un altro Italiano si accinse alla medesima impresa , ed ebbe la sorte dì dare a quel vastissimo Continente il suo proprio nome, cioè Amerigo Vespucci. La Vita di questo celebre navigatore è stata eruditamente scritta dal chiarissimo sig. canonico Bandini (Vita e Lettere dAmcr. Vèsp. 1-4^)? il quale, dopo aver mostrato che l.i nooil famiglia da cui egli nacque, era orionda da Peretola presso Firenze, rammenta gli uomini illustri o per dignità o per lettere dalla medesima usciti , e fra gli altri quel Giorgio Antonio Vespucci zio paterno di Amerigo, prima proposto della cattedral di Firenze, poscia religioso domenicano in s Marco, grande amico di Marsilio Ficino (V. Ficini Op. t. 1 , p. 156, 7310, 753, 806), e uomo assai dotto anche nel greco; e le notizie che qui ce ne dà il soprallodato scrittore, con quelle prodotte dall’ab. Mehus (praef ad Vit. Ambr. camald. p. 71, ec.), posson servire di supplemento al poco che ne hanno detto i PP. Quetif ed Echard (Script. Ord. Praed. t. 1 , p. 884)• Amerigo era figliuol di Anastagio Vespucci e di Lisabetta Mini, e nacque a’ 9 di marzo del 1451. Ammaestrato negli studj dal suddetto suo zio, si avanzò in essi felicemente, come afferma lo scrittor della Vita. Nondimeno una lettera el11 ei ce ne dà in pruova , scritta a suo padre a’ 18 di ottobre del 1476) cioè quando Amerigo era già nel ventesimosesto anno di sua età, non ci dà grande idea nè del progresso che avesse fatto