Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/36

20 LIBRO il sì presto perduto regno, e di vendicarsi del Moro , da cui si dicea tradito. Ma sorpreso l'anno 1498&, in età di soli ventiseli’anni, da immatura morte , lasciò erede del regno e de’ suoi guerrieri disegni il duca d’Orleans suo cugino , detto Lodovico XII. Questi, non meno avido di conquiste, seppe destramente unirsi in lega col papa Alessandro VI, coi Veneziani e con Filiberto duca di Savoia, e sceso con forte esercito in Italia, intimorì per tal modo il Moro, che questi, ritirandosi in Allemagna,! lasciò libero e aperto il suo stato al re vincitore, che in poco tempo se ne fece padrone l'anno 1499 L’anno seguente tornò Lodovico in Italia richiamato da molti degli antichi suoi sudditi mal soddisfatti del governo fran-j cese, e accompagnato da truppe svizzere, e parve dapprima che la fortuna gli aprisse la strada a ricuperare il perduto dominio; mal abbandonato poscia dalle suddette truppe , cadde in man de’ nemici, da’ quali fatto pri- gione, e mandato in Francia, passò in un oscuro carcere nel castello di Loches nel Berry i diecii anni che gli rimaser di vita. Così restarono i Francesi padroni di quello Stato l'anno 1500, e l’anno appresso occuparono con uguale felicità il regno di Napoli; e lo sfortunato re Federigo abbandonato da’ suoi, e, ciò che più gli dolse, dallo stesso Fedinando re d’Aragona , che in vece di recargli soccorso si unì co’ Francesi nel dividerne le spoglie, fu costretto e ritirarsi in Francia, ove morì l’an-l no 15o4-