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342 LIBRO tini; e basterebbe a provarlo la riflessione che fatta abbiamo parlando de’ Colombi di Monferrato. Il sentimento di Ferdinando fu poi seguito da Gonzalo d’Oviedo, il quale dice (l.2, c. 2) che ei traeva l’origine dall1 antica e 110bil famiglia di Pelestrello della città di Piacenza , nel che egli confonde la famiglia del Colombo con quella della prima sua moglie eh1 ei prese in Ispagna, c che era appunto della casa di Pelestrello. Niuno in somma ha pensato ch’ei fosse natìo, o oriondo di Predello nel Piacentino, finchè le lite insorta per occuparne la eredità ne risvegliò la prima idea. E perciò sembra evidente che l’opinione de’ Genovesi sia la meglio fondata.

XII. Che direm noi dunque de’ monumenti de’ Piacentini? Quando essi non si voglian creder supposti, il che io non ho motivo alcun d’affermare, e quando non si possano conciliare co*monumenti genovesi, converrà dire che per caso, strano veramente, ma pure non impossibile, al tempo stesso che in Pradello era un Domenico figliuol di Giovanni e padre di Cristoforo Colombo, fossero in Savona, o in Genova tre altri personaggi non sol dello stesso cognome, ma de’ medesimi nomi. Nondimeno non è forse impossibile il conciliare insieme cotai monumenti, e il dividere tra i Piacentini e i Genovesi la gloria d’aver dato alla luce lo scopritor dell’America. Io rifletto che nello strumento dell’anno 1481, prodotto dal canonico Campi, si dice che Domenico, allor già defunto , avea abitato in Genova el11 era figlio di Giovanni abitator di Pradello: per unric