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PRIMO 331 ari visa , ut ait, annotaverit, an de alterius eodem modo vigiliis subtraxerit, est menni vesti gare. Vivai et ipse marte suo. Forse il Mosto, oltre quelle dei Portoghesi, descrisse ancora le scoperte degli Spagnuoli in qualche opera ora perduta. Ma checchè sia di questa, niuno ha finor dubitato el11 ei non abbia navigato co’ Portoghesi; e Pietro Martire, benchè mal prevenuto contro del Mosto, non ardisce di rivocarlo in questione, e noi possiamo perciò a buona ragione annoverarlo tra gli Italiani che ebber 11011 piccola parte nell1 aprir quel cammino all1 Indie orientali che fu poscia ad altre nazioni fecondo di gran tesori.

VII. Ma ad assai maggior gloria fu sollevato il nome italiano dal primo scopritore del Nuovo Mondo Cristoforo Colombo. Se l’America fosse, o no, conosciuta agli antichi, non è di quest’opera il cercarlo. È certo che da moltissimi secoli quasi ogni memoria ne era perduta, e questo basta a render immortale chi concepì il pensiero di discoprirla , e fra mille pericoli lo condusse ad effetto. Fin da quando egli viveva, cercò l’invidia di offuscarne la gloria collo sparger la voce che una caravella spagnuola gittata dalla tempesta alle coste di Fernambucco, o del Brasile, fu dal piloto e da alcuni pochi nocchieri, che soli rimasero in vita, ricondotta in Europa , e che il piloto accolto dal Colombo in sua casa, ivi dopo alcuni anni morì, lasciandogli nelle sue carte memorie baste voli a formare il piano della nuova navigazione (a). Ma (a) Veggansi le belle riflessioni che intorno alla