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|8 LIBRO vedersi innondata da armate straniere, e a mirare le sue più belle provincie divenute loro conquista. Ad intender l’origine di sì memorabile cambiamento ci conviene rivolgerci alquanto addietro , per continuare la serie da noi interrotta de’ duchi di Milano. Francesco Sforza, dopo avere con fama d’invitto capitano e di ottimo principe signoreggiato per sedici anni, morì nel 1466, e lasciò erede de’ suoi dominj, ma non del suo senno, Galeazzo Maria suo primogenito, il quale rendutosi co’ suoi vizj odioso, l’anno 1476 a’ 26 di decembre, fu da tre nobili congiurati ucciso nella chiesa di s Stefano. Giangaleazzomaria, figliuolo del defunto duca e fanciullo di otto anni, gli succedette sotto la tutela della duchessa Bona sua madre. Ma Lodovico sovranomato il Moro, zio paterno del giovane duca, uomo scaltro, quant’altri mai fosse, e al maggior segno avido di comando, seppe condursi sì destramente, che rimossi l’un dopo l’altro e atterrati coloro che potean fargli contrasto, si rendette arbitro del governo5 e venuto a morte l’anno 1494 non senza sospetto di veleno il giovane Giangalcaz-*! zomaria, egli, ad esclusion di Francesco di lui primogenito, ottenne di esser riconosciuto ed acclamato duca di Milano. L’anno precedente ] alla morte di Giangaleazzomaria, Lodovico sdegnato contro di Ferdinando re di Napoli, che avealo pressato a lasciare il governo al duca medesimo a cui apparteneva, avea invitato Carlo VIII, re di Francia, a scender coll’armi in Italia per conquistare quel regno. Nè fu lento Carlo ad accettar le proferte. Sceso con forte