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3tn LIBRO giustamente riflette (Lettere ti 2, p. 384) che il Bologni è stato per avventura il primo a darci raccolta d’iscrizioni colla loro spiegazione, perciocchè il Marcanuova , il Feliciano, Ciriaco e il Ferrarini le avean pubblicate semplicemente , senza aggiugnervi comunemente dichiarazione alcuna. Clic se egli nelle sue spiegazioni non è spesso molto felice, non è a stupirne, atteso il secolo in cui scriveva. Al Bologni aggiugniamo un altro collettor d' iscrizioni , cioè un certo P. Sabino , a me sconosciuto, di cui si ha una lettera scritta a Marco Antonio Sabellico, stato già suo maestro (Inter Episti Sabellici l. 9 t. ep. 1), nella quale gli dà avviso di una gran raccolta d’iscrizioni, clT egli avea fatta. Scito me eo usque in ejusmodi veterum monumentorum indaginem progressum , ut partem ex iis, quae ipse hinc inde conquisivi, partem ex Cyriaci Anconitani et cujusdam Fratris Jucundi plusculis quaternioni bus, quos Laurentio Medici obtulit, fidelissime conscripta, et ex tota fere Europa collecta , neglectis rejectisque vulgaribus ac plane gregalibus epigrammatis, unum corpus concesserim. Ma di ciò che sia avvenuto di questa più esatta Raccolta, non trovo chi ci abbia lasciata memoria.

XVII. Roma, che nella copia e nella sceltezza de’ monumenti antichi supera di gran lunga ogni altra città, meritava di avere chi particolarmente prendesse a ricercarne le antiche iscrizioni. Ed ella lo ebbe in Pomponio Leto, di cui abbiam già brevemente parlato ne’ capi precedenti, e direm più a lungo, ove