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16 LIBRO disponendo ad acquistare autorità sovrana fra’ suoi, c di dui poscia dovrem sovente parlare nel decorso di questa Storia.

VII. Parlo de’ Medici che da semplici cittadini , quali eran nel secolo xiv in Firenze, giunsero in questo ad ottenere un onorevol primato in quella repubblica, effetto delle ricchezze da essi col commercio raccolte, e della destrezza con cui seppero farne uso. Cosimo e Lorenzo, figliuoli di Giovanni de’ Medici, furono i primi ad avere gran nome in Firenze, e a farsi capi delle fazioni in cui era divisa quella città. E la lor potenza giunse a tal segno, che, l'anno 1433, Cosimo rendutosi troppo sospetto, fu per opera de’ suoi rivali chiuso in carcere, e poscia cogli altri di sua famiglia rilegato. Ma egli adoperò per modo, che l’anno seguente fu insieme con gli altri di sua famiglia richiamato a Firenze con sommo onore, e con quell1 universale lietissimo applauso che descrivesi da Poggio fiorentino in una sua lettera allo stesso Cosimo indirizzata (Op. p. 339, ed. Basil. 1538). Ivi egli continuò fino alla morte, che avvenne nel 1464, ad essere, benchè privato, l’arbitro della repubblica che reggeva a suo talento. Il senno onc11 era fornito, e le ricchezze di cui era saggiamente prodigo alle occasioni, gli conciliaron la stima e l’affetto de’ suoi non meno che degli stranieri, e gli ottennero il glorioso soprannome di Padre della Patria , accordatogli non per vile adulazione verso di lui tuttor vivo, ma per sincero sentimento di gratitudine, poichè fu morto. Minor nome ottenne Pietro di lui figliuolo, ma minor tempo ancora egli ebbe