Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/317

PRIMO 301 senza. Angiolo Poliziano parla con somma lode di questa raccolta e dell1 autore di essa, ed egli era certamente uomo a poterne giudicar saggiamente: In collectaneis miteni, ilice egli (Misceli c. 77), ijuae impernine atl Laure ni i um Me dice ni Jucuiulus misti, vir units, opinar, ti tulorum moninicnforuniijue vele rum supra mortales ceteros non diligentissimus solum, sed etiam sine controversia peritissimus. In fatti osserva il marchese Maffei, che nel riferire le Iscrizioni da sè raccolte, egli avverte talvolta clic alcune di esse non gli sembrano antiche. Al medesimo tempo raccoglieva con grande studio statue e medaglie antiche Bernardo Rucellai fiorentino, come pruova l1 ab. Mehus (praef. ad Viti Ambr. camald. p. 56); e ne compose egli pure una Raccolta , che manoscritta si conserva in Firenze nella libreria del marchese Gabriello Riccardi. Il che parimente fecero Bartolommeo Fonte, di cui direm tra’ gramatici di questo secolo, e più altri che si rammentano dal sopraddetto ab. Mehus (ib.).

XIII. Men conosciuto è un altro raccoglitore d1 antichità, cbe pur merita di essere annoverato fra’ primi, cioè Michele Fabricio Ferrarini carmelitano e reggiano di patria. Grandi cose di lui ci racconta Giovanni Guasco (Slor. delf Accad. di Regg. p. 26, ec.), rappresentandolo come uomo in tutte le scienze versato, teologo, filosofo , oratore, poeta , storico , antiquario, dotto nelle lingue ebraica , greca e latina, e autore di molte opere. Forse tutto ciò sarà vero; ma non veggo qual pruova se ne additi. Ciò poi , che il Guasco soggiugne , eh1 ei fosse