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PRIMO 21)5 questo univorsal consenso de’ dotti, e quindi ancora, come suol avvenire, de’ grandi nell’encomiare Ciriaco, e ciò in un secolo in cui le lettere e le scienze fecer grandi progressi , e in cui i letterati non si adularono comunemente l’un l’altro, ma anzi si lacerarono a vicenda , a me sembra che formi un ben fondato favorevole pregiudizio ad onor di Ciriaco. In fatti, come osserva il co. Mazzucchelli, parecchie delle iscrizioni da lui riferite sono poscia state vedute da altri ancora, e copiate più esattamente. A quelle ch’egli accenna, si possono aggiugnere quelle altre moltissime che dal sig. Annibale degli Olivieri nelle nota aggiunte a’ frammenti da lui pubblicati si mostrano o ancora esistenti, o da altri dopo Ciriaco vedili c ed esaminate. Inoltre nella prima dissertazione del ch. sig. canonico Frisi pubblicata di fresco sulle antichità di Monza , alcune iscrizioni da Ciriaco riferite si veggono ancora da lui recate, come tuttora esistenti; e lo stesso dicasi de’ raccoglitori delle antichità di Milano, di Como e di altre città d’Italia. Egli è dunque certissimo che molte delle iscrizioni e de’ monumenti inseriti da Ciriaco nei suoi Comentarj esistono veramente ne’ luoghi stessi da lui indicati, benchè nel copiarli sia egli stesso caduto in errore, cosa necessaria a que’ tempi, in cui lo studio delle antichità era del tutto nuovo. Or ciò presupposto, se nell’opera di Ciriaco incontriamo iscrizioni, o altre antichità di tal genere, che or più non si trovano, e che anzi sembran supposte, che dobbiamo inferirne? Nuli’ altro, a mio credere, se non clic