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PRIMO 293 favellare il consueto trasporto del Poggio contro di coloro che in qualche opinione gli eran contrarj. E tale era Ciriaco, che nella contesa insorta tra Poggio e Guarino da Verona, intorno a Cesare e a Scipione, di cui altrove diremo, teneva le parti di Guarino. E questo bastò, perchè Poggio e qui e nelle sue Facezie (p- 442) ne parlasse con biasimo e con disprezzo, laddove in altra lettera, scritta prima che tal quistione nascesse, il dice uom dotto e amico degli studiosi (p. 328), e abbiam veduto di fatti che egli tra’ Fiorentini era uno de’ più grandi stimatori di Ciriaco. Il Decembrio narra (Vita Phil. M. Vicecom. Script. rer. ital. vol 20. c. 63) che essendo Ciriaco venuto innanzi al duca Filippo Maria Visconti, e avendogli promesse gran cose, questi il conobbe per impostore, e da sè discacciollo. L’ab. Mehus e il co. Mazzucchelli rispondono che non deesi molta fede al Decembrio, scrittor facile a dir male d1 altri, e perciò da aversi in sospetto. Ma il ch. signor Annibale degli Olivieri saggiamente riflette (in not. Cyriaci fragm, p. 56, nota 308) che il veder che Ciriaco, dopo la morte del Cardinal Branda , non tornò più a Milano , ma incamminossi al campo del re Alfonso, sembra, a dir vero, indicarci che poco favorevole accoglimento avesse egli in questo secondo viaggio avuto da quel sovrano. Ciò però potè forse avvenire per suggerimento di qualche invidioso che screditasse Ciriaco presso quel duca; che questi non era sì dotto, che potesse per se stesso conoscere quanto quegli