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28(3 LIBRO special ricordanza, cioè un’elegia del celebre poeta Porcellio, in cui esorta i Fiorentini a onorar Ciriaco dell’alloro, e si volge perciò agli uomini più eruditi che allora fossero in Firenze. Quare agite , o celcbres, laut o cxornate Poetala, Aut hederis crincni cingile utrmque, Hat ics. 1 uque Aretine prior, qui cantai laude Poetam, Karole. sic jubeo, sit tibi primus honos Post alii subeant • Oralor Pogg’ms die, Vegius altiloquus, Flavius Historicus. Huc ades, o Cinthi, Romanae gloria linguae , Huc Dathus: hunc certe vatibus ad.io utcis. Ilo’ duuius Aurtspac voleri de gente Sicana, Vatibus in mediis hoc damus orbe locum. Altre poesie si aggiungono nel codice stesso in occasione di questa corona d’alloro, che par certamente che fosse conferit i a Ciriaco. E clic esse appartengano a questi tempi, pruovasi chiaramente e dal non esservi nominato il Niccolò amicissimo di Ciriaco e morto nel 1437 il quale non sarebbe stato omesso, se fosse stato ancor vivo j e dall' esservi nominato l’Aurispa, che allora appunto era in Firenze segretario di Eugenio IV, come di lui parlando vedremo. Ivi egli scrisse il suo Itinerario , come raccogliesi dalle ultime parole di esso: Ad liane Jlorentis simam Tuscorum urbem (p. 52). Ed esso appunto fu scritto l’anno i \ \ i, come bene ha provato l’abate Mehus (praef, ad Itiner. p. 36.). Di questo non si ha nel codice trivigiano, che il principio dell1 introduzione al pontefice Eugenio IV, fino a quel passo in cui comincia Ciriaco a recitare gli elogi oud1 egli è stato onorato, de’ quali nulla si vede