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PRIMO l3 figliuolo legittimo di Niccolò III, che con fama di splendido ed ottimo principe li governò fino al 1505 in cui finì di vivere.

VI. In quale stato si trovassero in questi tempi le terre della Chiesa, è facil cosa l1 intenderlo. Lo scisma, e le conseguenze che ne venivano, risvegliarono in molti la brama di occupare il dominio di quelle città, cui i pontefici allora troppo mal provveduti di forze non poteano conservarsi soggette. Quindi si vider molti farsi signori qual di una, qual d’altra; e gli stessi pontefici, per avere difenditori e seguaci del lor partito, furono liberali nel concederne a molti il dominio; la qual moltitudine di piccioli sì ma pur temuti tiranni non si potè sradicare che verso la fine del secolo. Bologna, fra le altre, non fu mai soggetta a tante rivoluzioni, nè cambiò mai sì.spesso padrone, come a questi tempi, ora ubbidiente a’ pontefici, or contro lor sollevata, or libera, or soggetta ad alcuno de’ più potenti suoi cittadini. In queste turbolenze dello Stato ecclesiastico ebbe gran parte Ladislao re di Napoli che, come altrove si è detto, fin dall’anno 138(ì era salito a quel trono. Principe guerriero ed accorto, ma pronto a sacrificare ogni cosa all’avidità di regnare, si tenne per lo più in favore degli antipapi, difese il lor partito coll’armi, e molestò di continuo Roma, in cui anche entrò vittorioso, ma fu costretto in breve ad uscirne di nuovo. Ripresala un’altra volta, poco appresso morì l'anno 1414 e Giovanna II, di lui sorella, vedova di Guglielmo figliuolo di Leopoldo III, duca d’Austria, fu chiamata a