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afi/f LIBRO dall1 eruditissimo monsig. Compagnoni vescovo d’Osimo, morto l’anno 1774 e con dotte annotazioni illustrati dal celebre sig. Annibale degli Abati Olivieri. Ma in questi ancora, benchè sien meglio ordinati, trovansi alcune cose che non sembrano a luogo loro, per colpa del codice che ha servito di esemplare alle stampe. E io penso che la ragion del disordine che in tai frammenti si vede, sia l’aver Ciriaco uniti insieme i monumenti da lui veduti in più viaggi così in Grecia come in Italia, in tal maniera che sembrino essere stati tutti da lui scoperti in un sol viaggio, mentre realmente più volte, come vedremo, ei corse le stesse provincie, e in più volte raccolse que’ monumenti che poi unì in un sol corpo. A me non sarebbe stato possibile il gittar qualche lume maggiore su cotai viaggi, se la gentilezza del sig Lodovico Burchelati trivigiano non mi avesse conceduto, ad istanza del dottissimo sig. co. Rambaldo degli Azzoni Avogaro canonico della stessa città, da me altre volte lodato, l’uso di un suo pregevolissimo codice, che a tal fine mi ha cortesemente trasmesso. Contiene esso la Vita del nostro Ciriaco, scritta da Francesco Scalamonti anconitano, di lui amico, al quale abbiamo una lettera da Ciriaco scritta nel 1438, pubblicata tra’ frammenti del cardinale Barberini (p. 4*)* Esso però non è l’originale, ma fu scritto da Felice Feliciano, raccoglitore esso pure d’antichità, di cui diremo in breve, e ciò si raccoglie dalla iscrizione ossia prefazione da lui premessavi. Fi Hoc Felicianus J’reronensis hunc transcrip sit libi Ilarn noni ine ac