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258 LIBRO taro i codici clelT opere d’Aristotele. In altra lettera al medesimo Alberto, in cui gli dedica i Libri Morali, Politici ed Economici di Aristotele, gli dice che per avere la traduzione che Leonardo aretino avea fatta de’ Libri Economici , avea egli mandato a Roma, a Firenze, a Milano, in Grecia, e perfino nella Gran Bretagna. Egli ebbe l’onore di avere per alcuni mesi presso di sè , ossia in casa d’Andrea tf Asola suo suocero, il celebre Erasmo da Rotterdam, che ad Aldo diede a stampare i suoi proverbj. Molti, e fra gli altri il Maittaire Ann. typ. t. 1 , p. 122), sostengono che Erasmo fu correttore de’ libri nella stamperia di Aldo. Ma egli, come osserva M. de Burigny (Vie T E ras me, p. 129), costantemente lo nega in più passi delle sue opere. E invero, le parole che ne arreca il Maittaire in conferma della sua opinione, pruovano solamente ch' ei rivide i suoi Proverbj. Egli ancora però fu di aiuto ad Aldo nel rivedere alcuni codici antichi, e confessa di averne perciò avuto un dono di venti ducati, benchè altri affermino che ne ebbe quaranta (ib.p. 13 (). Erasmo volle lasciare alla posterità una pruova della stima eli egli avea di questo stampatore, e ne1 suoi Proverbj ne fece onorevol menzione, dicendo (V. Maittaire l. cit p. 75) che se qualche Dio della letteratura favoriti avesse i voti di Aldo, gli eruditi avrebbero fra qualche tempo avuti tutti i libri dei buoni autori scritti in latino, in greco, in ebraico, in caldaico (in fatti avea Aldo concepita l’idea di stampare il testo ebraico del vecchio Testamento, e qualche saggio de’