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LIBRO XXX1L Andavasi ella frattanto nelle riuà il.», liane stendendo con incredibile rapidità. E assai poche furono quelle che nel corso del xv secolo non possano additarci alcun libro in esse stampato. Nè nelle città solamente, ma nè borghi e nelle terre veggiamo stabilita la stampa, perciocchè abbiamo libri stampati in Sant’Orso presso Vicenza, in Polliano nel Veronese, in Pieve di Sacco nel Padovano, in Nonantola e in Scandiano ne’ ducati di Modena e di Reggio , e in più altri somiglianti luoghi. E pare che gli stampatori si andassero allora qua e là aggirando, e fermando la loro officina, ove credevano che dovesse lor riuscire più vantaggioso. Degni ancora d’essere osservati sono alcuni atti formati per introdurre la stampa in certe città. E due ne abbiamo alle stampe, cioè i patti stabiliti nel 1473 tra Filippo Lavagna e Cola Montano da una parte, e Cristoforo Valdarfer dall1 altra , per esercitare quest’arte in Milano, che sono stati pubblicati dal ch. abate Gaetano Marini (Archiatri pontif, t. 2, p. 209); e la convenzione fatta in Reggio al fine medesimo nel 1481 tra alcuni cittadini reggiani, in cui si determina che i primi libri da darsi alla stampa sieno le opere di Columclla, e il L)ecamerone e la Genealogia d-egli Iddìi del Boccaccio , il qual documento è stato dato alla luce dal co. Niccola Taccoli (Mem, di Reggio, t. 2, p. 5()i). Meritali parimenti di essere ricordati perciocché un libro era ivi stato stampato fin da’ 18 di U|»rile del 147 li (V. Suppt. à lllist. tlt l. Jmprim. p. 111, ec., p. 6t).