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PRIMO 2J9 ancora perfezionata per modo, che si potesse usare con quella celerità che ora si usa? Queste riflessioni mi tengon dubbioso intorno all’opinione del Sassi, la quale io bramerei che colla scoperta di qualche copia di una tale edizione si rendesse più certa («z).

XXIX. La più antica stamperia italiana di cui si conservino libri, è quella del monastero di Subiaco nella campagna di Roma. Si crede comunemente che f opere di Lattanzio fosser le prime ad essere pubblicate; ma il Meermann pruova chiaramente che innanzi ad ogni altre cosa fu stampato il Donato (l. cit p. 245) , e così in fatti affermano i medesimi stampatori Sweinheim e Pannartz nel Memoriale da essi presentato a Sisto IV P anno 1473, premesso alla Chiosa di Niccolò da Lira sopra la Biblia, nel quale essi, annoverando i libri da lor dati alla luce, comincian da questo, ed affermano che è stato il primo: Donati prò paerulis , ut inde principium dicendi sumamus, unde imprimendi initium sumpsimus. Il Cardinal Querini racconta (Vita Paulli II, p. 261) che un librajo romano aveagli detto di aver già avuta copia di questa rarissima edizione, e che essa era formata non di caratteri mobili, ma di tavolette scolpite. Il Meermann però sospetta che per equivoco siasi presa l’edizion di Magonza per quella di Subiaco. Comunque sia, al (7) L’esistenza di questa edizion milanese del 1.46’), è stata con molti e forti argomenti combattuta anche dal soprallodalo M. Mcrcier (Supplementi ec. p. 40, cc.); sicché si può ornai stabilir con certezza, eh’essa sia supposta.