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PRIMO 2 I 5 Rartolommeo Platina, e morto questo nel 1481, fu nominato bibliotecario da Sisto IV Bartolommeo, detto ancora Aristofilo, Manfredi (a), e quindi nel 1485 Cristoforo Persona, celebre per molte traduzioni dal greco, e finalmente Gianlorenzo veneziano l’anno 1487. Alessandro VI conferì questo impegno a due Spagnuoli, cioè a Girolamo catalano dal fino al 1495, e a Giovanni Fonsalida dal 1495 fino al 14i)8 dopo il quale esso fu dato a Giuliano da V olterra arcivescovo di Ragusa, che lo tenne fino al 15io (b). I medesimi autori ci bau data Gianderoni visse fino al 1483, come si afferma ancor dall’Ughelli ne’ vescovi di Massa; e nell’anno 1479 Paolo Olmi agostiniano gli dedicò un suo opuscolo in quell’anno stesso stampato ir. Roma. L’impiego di sagri sta , dopo la morte del Gianderoni, fu dato a Fra Gianpaolo Bossi agostiniano della Congregazione di Lombardia; ond’è falso che tutte tre le dette cariche fossero dal papa tolte a quell’Ordine. (n) Delle vicende di Bartolommeo Manfredi merita di esser letto ciò che ne scrive ne’ suoi Archiatri pontifica l’abate Marini (t. 1, p. 438 . (6) La serie de’ bibliotecarj Vaticani, successori di Cristoforo Persona, è stata corretta dal suddetto abate Marini (Degli Archiatri pontif. t. 2, p. 225). Egli ha osservato che quel Gianlorenzo veneziano, qui nominato, fu eletto bibliotecario a’ 13 di decembre del 1 48», e che egli è quel medesimo che è indicato da Piero Valeriano col nome di Giovanni Regio, e di cui egli narra che a’ tempi di Alessandro VI fu avvelenato affin di occuparne i beni. Egli avverte ancora che i due Spagnuoli, che si danno dagli Assemani per successori a Gianlorenzo, sono per lui troppo incerti, poichè Gianlorenzo visse fino all’anno 1501. Avea egli ancora affermato che non trovasi di quei' tempi alcun Giuliano da Volterra arcivescovo di Ragusi, che dagli stessi scrittori