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PRIMO 20*7 tutti gli comperava in ogni facultà con intenzione di fare una degnissima Libreria in S. Trinità , e murarvi un bellissimo sito , et voleva eli ella Jìissi pubblica, che ognuno ne potesse avere comodità, et la faceva in S. Trinità, perchè era nel mezzo di Firenze, luogo molto accomodato ad ognuno, et in questa Libreria sarebbono istati libri if ogni /acuità così sacri come gentili, et non solo in Latino ma in Greco. Ma l’esilio a cui frattanto Palla fu condennato, come a suo luogo vedremo, gl' impedì Vesecuzione del suo disegno. Il medesimo Vespasiano ragiona della biblioteca di Pietro de’ Pazzi, il quale giovane dapprima discolo e licenzioso, per le esortazioni di Ambrogio camaldolese cambiati costumi, tutto si volse alla letteratura (V. Mehus l. c. p. 33), in cui ebbe a maestro Tommaso Pontano professor famoso a quel tempo, e fece fare, dice questo storico antico (ib. p. 21), molti belli libri, et sempre avea iscrittori, dove ispese molti denari in libri, e di scritture e di miniatura. Tutti gli faceva fare per excellentia in modo, che alla sua morte aveva una bellissima Libreria. Magnifica pai imente fu in Firenze la biblioteca di Giannozzo Manetti, di cui racconta il Naldi nella Vita che ne scrisse, e che dal Muratori è stata data alla luce, che ebbe (Script. rer. ital. vol. 20, p. (601) una insigne biblioteca, perciocché, oltre a’ libri spettanti alle belle lettere e alla filosofia, ei volle avere quanto era stato scritto in medicina e in legge. Anzi in ogni facoltà cercava di avere libri, e quelli singolarmente che scritti erano in greco, o in ebraico. Era amante di libri storici,