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PRIMO. IC)() vedrà altrove, assai prima che Cosimo a ciò volgesse il pensiero. Ritroviamo però, come pruova l1 aliate Melius (praef. ed eamd. vit p, G5), cir ei mandò uomini esperti una volta a Siena, un’altra a Lucca, a far compera di parecchi libri per la somma di oltre a 400 fiorini d’oro la prima, e la seconda di 250 ducati; che alla stessa biblioteca ei donò più codici stati già di Filippo Pietruzzi, e da lui comperati, e parecchi di quelli del Salutato, che in parte furono da lui comperati, e in parte da Ambrogio camaldolese; che essendo quella biblioteca venuta a rovinare pel tremuoto del 1453, quattro anni appresso ei la fece rifabbricare più magnifica ancor di prima , e vi fece aggiugnere una stanza in cui ripose tutti i libri greci, e alcuni ancora nelle lingue indiana, arabica, caldaica ed ebraica; che continuò sempre ad accrescerla di nuovi libri: e che alla liberalità di Cosimo si aggiunse poi quella di molti altri, e singolarmente di molti religiosi di quel convento, che dall1 abate Melius si annoverano distintamente (ib. p. 67, ec.). Tra quelli che da Cosimo furono adoprati nel raccoglier libri, uno fu quel Vespasiano fiorentino da noi già nominato più volte (*)• l^gh (*) Di Vespasiano fiorentino, oltre Vile ili alcuni uomini illustri da noi più volte citate, abbiamo un Lamento iV Italia da lui scritto in occcasione della presa di Otranto , fatta da’ Turchi nel 1480, che conservasi ms. nella libreria Nani (Codici MSS. della f.ihr. Nani, p. 111). Molte lettere , da diversi a lui scritte , si conservano nella Laurenziana (Bandin. CataL Cod. hai. p. 35; , ec.).