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l8o T.IBRO alias , Bartholonuieo collegi tuo adjiUore, v(l fato (functos vita donastis, vel lo rigo. ut ajunt, postliminio in Latium reduxistìs. Siegue poscia encomiandolo lungamente, ed esortandolo a proseguire l’ideato viaggio per l’Allemagna a fine di ricercare altri codici; e si offre ancor pronto a far parte di quelle spese che perciò son necessarie. Spinse quegli di fatto ancor più oltre le sue ricerche; perciocché, nell1 orazion da lui della nell1 esequie di Niccolò Niccoli (Op). p. 272, ed. Basil 1538), ei confessa che da lui principalmente era stato esortato ad andare in traccia degli antichi scrittori j e annoverando alcuni di quelli che egli avea scoperti e liberati dagli ergastoli de’ Tedeschi e de’ Francesi, oltre Quintiliano e Silio Italico, già da noi accennati , nomina ancora alcune Orazioni di Cicerone , Nonio Marcello, e parte del poema di Lucrezio. Inoltre egli ancor fa menzione (De infelic Princip. Op. p. 3)() della scoperta che fatta avea di otto orazioni di Cicerone, e dell1 opera di Columella. Fiualnalmente Y opera di Frontino sopra gli Acquedotti fu pure da lui ritrovata nel monastero di Montecasino, come egli stesso racconta (in descript, ruinar. Urbis Rom.); del qual codice fu menzione ancora Ambrogio camaldolese (l. 8, ep. 33, 34). Ivi trovò parimente Giulio Firmico, come pruova l1 abate Melius, il quale di questi e di altri codici dal Poggio scoperti parla lungamente non meno che eruditamente, e presso lui si potrà vedere confermato con più altri autentici monumenti ciò eli’ io ho brevemente accennato (praef. ad. vit. Ambros.