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PRIMO l6l prima è ad avvertire che il fatto non accadde già nel 1470 1 come affermasi dal Muratori (Ann. d’Ital, ad h. a.), ma nel 1468 , cioè in quell’anno in cui fimperador Federigo III venne a Roma nel pontificato di Paolo II, come dal racconto stesso si farà palese.

XXIV. Narra adunque il Platina, che mentre Paolo II dava al popolo romano lieti spettacoli nel tempo del carnovale, vennegli riferito che alcuni giovani, avendo a loro capo Callimaco, aveano contro di lui congiurato; e che al medesimo tempo da una vile spia ebbe avviso che Luca Tozzi, cittadino romano ed esule in Napoli, era stato veduto con molti altri esuli ne’ boschi presso Velletri in atto d’incamminarsi a Roma. Spaventato a tali nuove il pontefice , fa tosto imprigionar molti della stessa sua curia, e molti tra’ cittadini; si spargono qua e là gli sgherri; entrano in ogni casa, e quanti possono sospettare rei di congiura traggono in carcere. Fra le case investite fu quella del Platina, in cui entrati, sforzate le porte, fecer prigione Demetrio da Lucca di lui domestico; e avendo saputo che il Platina cenava presso il Cardinal Gonzaga, accorsi tosto colà, nella camera stessa del cardinale il fecer prigione, e il condussero immediatamente innanzi al pontefice. Questi il richiese, per quale ragione avesse insieme con Callimaco contro di lui cospirato, minacciandogli i tormenti e la morte, se non confessava il vero. Il Platina negò costantemente il fatto, e fece conoscere a Paolo che Callimaco uomo senza condotta, senz’armi, senza ricchezze, senza clienti, inoltre quasi cieco, sonnolento e Tiraboscui, Voi. VII. 11