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l36 LIBRO che l’anno 1472 fa egli stesso spedito a Milano affine di perorare nel Consiglio secreto del duca a favore della sua patria, a cui voleasi togliere il privilegio di conferire la laurea a coloro che uvea no sludiato in Pavia; e che in esso Antonio da Lonate dottor di Pavia arringò dapprima. dicendo che i Piacentini non aveano, nè potevano avere cotal privilegio, poichè esso era conceduto soltanto a coloro che attualmente insegnavano j il che dir non poteasi de’ dottori di Piacenza, ove non erano pubbliche scuole. A ciò rispose Alberto che i Piacentini conferì vati la laurea per privilegio già ottenuto da Innocenzo IV , il qual concedevalo non a’ professori soltanto , ma generalmente a’ dottori, e che de’ dottori aveane in Piacenza fin oltre a trentacinque; al qual proposito fece un lungo catalogo de’ dotti uomini che già erano stati, e che attualmente viveano in quella città. Quindi, dopo aver ribattute le altre ragioni dall’avversario opposte, e dopo aver deriso i professori pavesi pel soverchio prezzo che richiedevano nel conferire la laurea, non fu pago di chiedere che a’ Piacentini si conservassero intatti i loro diritti 5 ma aggiunse che più opportuno consiglio sarebbe stato che l’università di Pavia trasportata fosse a Piacenza , e mostrò che tal fosse la brama di molte città: Et ne longo sermone dominationes vestras taedio afficiam , vi dere tur, Patres optimi? ut posteaquam Civitas Papiae tam longo tempore studio fuit impinguata, et Urbis Placentina reparatione indiget (quam maxima , studium generale residens Papiae ad nos transmitteretur, quoniarn