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PRIMO 119 ciò, anzi che accrescere, scemò il concorso alle scuole di Padova, perciocchè gli altri principi ancora vietarono per somigliante maniera a’ lor sudditi il recarsi ad altre università fuori dei loro Stati. L’anno 1493 fu scelto a luogo, in cui tenere tutte le scuole, una casa detta l’Ospizio del bue, perchè un bue dorato vedeasi in essa dipinto; e fabbricate poscia magnificamente le stanze a tal uopo opportune, fu colà trasferita l’anno 15oi 1 università, la quale volgarmente ancora ritien quel nome (ib. p. 17). Io lascio in disparte più altri provvedimenti dati a vantaggio e ad onore di quella università, che si posson vedere accennati dal suddetto scrittore, il quale ragiona innoltre de’ collegi in questo secolo ivi aperti, e ci dà la serie de’ rettori oltramontani e cismontani che la governarono.

IV. Dalla general legge che divietava il tenere scuole di scienze in altre città del dominio veneto fuorchè in Padova, dovette essere eccettuata la capitale. In fatti non solo nelle belle lettere noi troveremo in Venezia chiarissimi professori, ma vedremo ancora insegnarvisi da non pochi le scienze più gravi. Non era ivi però in addietro tal forma di scuole, che avesse il nome e i privilegi di università. Questo onore fu conceduto a Venezia l’anno *4?0 Paolo II, che volle così rendere sempre più illustre e gloriosa la sua patria. Marino Sanuto (Script. Rer. ital. vol. 23,p. 1192, ec.), e dopo lui il P. degli Agostini (Scritt. venez. t. 1. pref. p. 50), han pubblicata la Bolla con cui egli eresse questa università, e tutti le concedette