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Il3 LIBRO senato; e i Vicentini, che l’anno 1410 fecero ogni sforzo per rimettere in piedi l’antica loro università, furon costretti a deporne il pensiero ib. p. 3). Nè i Padovani furon meno solleciti del senato nel conservare alla loro città quest’onore; perciocchè essendosi trattato nel 141 a di trasportare a cagion della guerra l’università a Chioggia. molti di essi co’' loro proprj denari si adoperarono a tener fermi in Padova gli scolari non meno che i professori (ib. p. 4)* Ciò non ostante l’anno 1414 erano quelle scuole decadute molto di numero e di fama; e furon perciò deputati quattro de’ primarj cittadini, perchè a tal danno cercassero opportuno riparo (ib. p. 5). In fatti, coll’accrescere più privilegi all’università e agli scolari, ottennero che essa divenisse più numerosa, singolarmente dacché l’anno 1429 nesso interamente la pestilenza che per lungo tempo avea travagliata quella città (ib. p.6). Alle sollecitudini del senato veneto per rendere vieppiù fiorente e gloriosa questa università si aggiunse nell’anno 14^9 quella del pontefice Eugenio IV, che con sua bolla, in cui esalta quelle scuole con somme lodi, accordò loro tutti i privilegi e gli onori che alle più famose soltanto si soleano concedere (ib. p 8). La proibizione delle scuole nelle altre città dello Stato faceva che alcuni ne uscivano, per andare agli studj in qualche università straniera. Sembrò, questo un grave disordine; e perciò nel 1434 se ne fece divieto, e si ordinò che alle lauree conferite altrove non si avesse nello Stato veneto riguardo alcuno (ib. p. 7). Ma il Facciolati avverte (ib. p. 10) che