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gran sorte della letteratura che nel medesimo secolo si trovassero uniti in Italia tanti gran principi che delle loro ricchezze credessero di non potere far miglior uso, che nell’avvivare gli studi, e nel ricompensar le fatiche degli eruditi. Ciò che qui ne abbiam detto, non è che una semplice idea di questo sì grande oggetto, che noi verremo nel decorso di questo tomo svolgendo e spiegando paratamente.

Capo III.

Università ed altre pubbliche scuole ed accademie.


Idea delle scuole di questo secolo. I. Le vicende delle pubbliche scuole italiane ci hanno dato in addietro copioso argomento di storia; e noi le abbiamo vedute soggette ad ogni genere di strane rivoluzioni, e or interdette, or disperse, or raminghe seguir la sorte delle città e dei cittadini. In questo secolo intorno ad esse poco altro ci si offre a dire, che lo stato più o meno fiorente in cui esse trovaronsi, e il cominciamento di alcune che allor furono aperte. Ciò non ostante, quello che dovrem dirne, ci proverà abbastanza quanto fiorissero le scienze tutte in Italia, e qual fosse l’impegno de’ principi nel fomentarle. Il che ancora più chiaramente vedrassi, quando ragioneremo dei professori che in ciascuna scienza ebbero maggior nome. Ma ciò sarà proprio de’ due libri seguenti; e qui dobbiam cercare soltanto qual fosse in generale lo stato loro.