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PRIMO 95 ciò die si afferma dal Platina, eh1 ei fosse un de’ teologi che disputarono contro de’ Greci nel concilio di Ferrara e di Firenze. Ciò nondimeno si afferma anche da Vespasiano (l. cit. p. 272, ec.), il quale assai a lungo e distintamente ragiona delle dispute eh1 ivi sostenne, e della fama che ne riportò; onde sembra che questa gloria ancora debba concedersi a Tommaso, poichè Vespasiano era circa quel tempo stesso a Firenze, e parlò più volte con esso lui (l. cit p. 276). Finalmente morto a’ 23 di febbraro dell anno 1447 il pontefice Eugenio IV, Tommaso a’ 6 di marzo fu eletto a succedergli , e prese il nome di Niccolò V’. Non è di questa mia opera il riferire le grandi cose da lui nel breve suo pontificato di 8 anni operate. Lontano dal prender l’armi contro i principi cristiani suoi figli, adoperossi con tanto zelo a riunirgli in pace, che finalmente f ottenne almeno per qualche tempo. Ebbe anche il piacere di veder cessato lo scisma nato dal concilio di Basilea. Pontefice saggio, mansueto, magnanimo e liberale, si conciliò la venerazione e la stima di tutto il mondo. Roma per lui risorse all’antica sua maestà, e la corte pontificia divenne il centro dell’onestà e del sapere. Tutto ciò basti avere accennato in breve, Io debbo trattenermi soltanto nelle grandi cose da lui operate a vantaggio della letteratura. Grandi speranze si concepiron di lui, appena egli fu assunto al pontificato; e basta leggere la lettera di congratulazione che allora gli scrisse Francesco Barbaro (ep. 93, p. 116), e f orazione che il Poggio gli recitò a nome de’ Fiorentini,