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5^8 LIBRO pruovano ch’ella è in prosa. Finalmente il Tritcniio (De Script, eccl. c. Syo) parla di Bartolommeo d’Osa bergamasco, da noi nominato nel precedente capo, che verso il 1340 scrisse sedici libri di Storia generale, de’ quali ora nou rimane memoria. Prima del Tritemio ne avea fatta menzione Michele Alberto da Carrara in un’orazione detta nel capitolo de’ Minori l’anno 1460, e citata dal Calvi (Scena letter. di Scritt. bergam. p. 64), nella quale ei ne parla come di opera che in Bergamo ancora si conservava C) (a). Vili. Questi scrittori altro comunemente non fecero che copiare, o restringere ciò che i più ! antichi autori aveano già scritto, aggiugnendovi solo le cose a’ tempi loro avvenute. Opera di erudizione e di fatica assai maggiore intraprese Guglielmo da Pastrengo, scrittor poco noto in Italia, e fuor d’Italia quasi a tutti sconosciuto, e degno nondimeno di essere annoverato tra1 (#) Oltre i sedici libri di Storia generale scritti da Bartolommoo d’Osa bergamasco , che qui si a< renH nano, il Pellegrino nella sua Finca Bcrgomcnsis (parsi3, r. 8) ne cita un’altra opera intitolata Glossa super Historia de Gestii Longobardo rum, e ne indica il libro e il capo. E, se essa è opera diversa dalla già nominata , con vieti dire eli’essa ancor sia perita, benché pure esistesse a’ tempi del Pellegrino. (a) A questi scrittori, o piuttosto compilatori di storia generale, possiamo aggiugm-rc F. Giovanni da Udine, o a dir meglio da Mortegliano otto miglia distatile da Udine , de!la cui opera inedita su questo argomento ragionano a lungo Apostolo Zeno (Lettere, ed. se con esattezza, t. 1, p. 282, 285, 28(1, 287, 288, 291) c il sig. Liruti (Notizie de.’ Lellcr. del Friuli, t. 1, p. 294)»