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592 LIBRO e singolarmente di quelle del suddetto Paolo da Perugia , accusa da cui abbastanza si purga lo stesso Boccaccio col citar sovente i libri, di cui si vale, e col dichiarare palesemente di quanto ei fosse debitore al medesimo Paolo (l. 15 , c. 7) che una grand’opera avea scritto su tal materia, perita poi per colpa dell’infedele sua moglie. Altre opere storiche ancora abbiam del Boccaccio; i nove libri intitolati De casibus virorum et foeminarum illustrium, e il libro de Claris Mulieribus, ne’ quali dalle antiche storie singolarmente raccoglie ciò che giova al suo argomento. E a questo luogo ancora può appartenere il libro de Montium, Silvarum 7 Lacuum7 Fluminum, Stagnorum, et Marium nominibus , delle quali opere, delle loro edizioni e di altri libri storici attribuiti al Boccaccio, ma o che più non si hanno, o si debbono ad altri scrittori, veggasi il diligentissimo articolo del soprallodato conte Mazzucchelli. Io non parlo qui della più celebre opera di questo scrittore, cioè del suo Decamerone, di cui sarà d’altro luogo il ragionare più a lungo. VI. A questi scrittori che presero singolarmente a rischiarare l’antica storia, aggiugniamo or quelli che, scrivendo cronache generali, all’antica non meno che alla moderna recarono quella maggior luce che per lor si poteva. E io non parlerò qui, se non di passaggio , di Benvenuto Rambaldo da Imola, di cui abbiamo una compendiosa Storia degl’Imperadori da Giulio Cesare fino a Venceslao che allor regnava, opera troppo breve e non troppo esatta che suole andare unita alle opere del Petrarca,