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SECONDO 589 autore il Petrarca, e che anzi questa a lui doveasi interamente, e che del compendio una parte sola era stata da lui composta, come è manifesto dalla prefazione posta alla sua continuazione dal suddetto Lombardo; e credetti inoltre, fondato su un codice ms. citato da monsignor Mansi, che il Petrarca avesse preso a tradurre egli stesso la più ampia sua opera dall’italiano in latino , e che la traduzione medesima fosse poi dallo stesso Lombardo condotta a fine. Quai ragioni m’inducessero a così pensare, si può vedere nell’opera sopraccitata. Ma un codice ms. di queste Vite più ampiamente distese, citato dal P. degli Agostini (Scritt. venez t 1 , p. 4? nota 1), mi fa or dubitare di ciò che allora ho affermato; perciocchè in esso si legge: Hoc opus suprascriptum compitatum per summum Poetam literali sermone Dominimi Franciscuin Petra re ham, et in vulgari sermone reductum per Ma gìstrum Donatum de Casentino ad instantiam requisì tionemijue magri iJici D. D.Nicolai Marchionis Estensisy ec. Il che come si possa conciliare colle ragioni da me allora arrecate, lascio che ognun ne decida, perciocchè non è di quest1 onera T entrare in discussioni di tal natura {a). Un’altra grand’opera avea (#) E certo però, che anche dell’opera latina esiste sotto il nome del Petrarca un codice nella biblioteca guarneriana in S. Daniello nel Friuli , in cui le Vite degli Uomini illustri sono stese assai più ampiamente, come mi ha avvertito il ch. sig. abate Domenico Ongaro. Il che sembra confermare la mia opinione, che il Petrarca stesso la recasse, almeno in gran parte , dalla lingua italiana, in cui aveala scritta, nella latina,