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5^0 LIBRO avesse dal Comune di Firenze fiorini mille d oro, c chi ’l menasse preso , possa trarre di bando uno sbandito, cui e’ vorrà , o rubello, ch’egli vorrà nominare, e così è fatto per riformagione di Consiglio fatto ai 2$. dì 26 Ottobre anno 1 3-8 a r avanzo di tutti i traditori del lor Comune. Un anno appresso fu rinnovato il bando contro di Lapo, ma dentro una più moderata distanza, cioè a dugento miglia da Firenze. Lapo però non curossi punto di andarsene in Barcellona; ma trasferissi a Padova, ove non si trattenne già come infelice esiliato , ma , per la fama che del suo sapere erasi sparsa , ottenne la cattedra di Diritto canonico. Ninno 1 degli storici di quella università ha fatta menzione di questo professore, trattone il Faccio-! lati che ne ha dato un cenno (Fasti Gymn patav. pars 1 , p. 40). Ed è certo nondimeno] ch’egli vi fu. ed egli stesso ne ha lasciata memoria in due delle sue postille alle Lettere del Petrarca , cioè a quella scritta a Tito Livio,] ove a quelle parole in ea urbe, in qua natus\ etsepultus esy egli aggiunge, et ego nunc habitoI et tu olim; parole che in qualche edizione sonol state intruse nel testo, e inoltre a una lettera inedita scritta a Stefano Colonna proposto di S. Ademaro, ove dicendo il Petrarca: Nunc tamen ea urbs (Venezia) tanto belli motu quatitur, Lapo aggiugne: Dum hanc epistolam dei novo Paduae legerem ego Lapus de Castiglionchio , supervenit eo tunc novum, quotiinclj inclytus Rex Ungariae, et Januenses, et Dominus Paduanus, et alii sui Colligati expugnaverant terram Chioggiae et obtinuerant Or la presa di ’