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556 LIBRO e clic ben mostra in quanta stima fosse egli tenuto. Noi il troviamo ancor professore del sesto libro delle Decretali fanno i \oo (ib.p. 5i\)f Egli era pure in Bologna nel 1402 (ib. p. 5:*8).j 11 co M.ìzzucchelli allega un trattato di Pietro, intorno al modo di porre fine allo scisma che, lacera\ a la Chiesa, il quale conservasi manoscritto nella Laurenziana in Firenze, e al fin di cui si legge: Compositum per me Petrum de AnchaÀ ratio U. J. D regentem Cathedram Decrcta-M lium in hac alma Civi tate Bononiensi studiorum omnia vera matre anno 1403 de mense Apri A lis; c di questo monumento egli si vale a ri-] vocare in dubbio l1 opinione degli scrittori ferJ raresi che dicono lui essere stato chiamato a Ferrara dal marchese Niccolò d1 Esle nel 1402 come già avea giustamente oppugnati alcuni a£J tri pur ferraresi che hanno scritto ch’egli era] colà stato condotto dal marchese Alberto fan-J no i3c)i , o il i3t)3, perciocché in questi anni egli era certamente o in Venezia, o in Siena. Ma che Pietro si trovasse in Ferrara nel i 4°3, j ne abbiamo una certa pruova in una carta fer-l rarese addotta dall’eruditissimo canonico Giu-l seppe Antenore Scalabrini (AI e in. delle Chiese I di Ferr. p. 397): 1403 ind. xi die primo mcrvA sis Apri lis Ferrariae in Episcopali palatio... 1 pracsente Domino Petro de Ancarano. Anzi ne- ] gli Annali estensi di Jacopo Delaito, scrittore contemporaneo, chiaramente si asserisce che nell’ottobre del precedente anno 1402, avendo il marchese rinnovata quella Università. Pietro fra gli altri vi fu chiamato (Script. Ber. itaL 1 voi. i5, p. 973) insieme con Antonio da Budrio.