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TERZO 951 Questa riflessione, congiunta ad alcune altre che ora riferiremo, ha fatto credere al ch. P. aliale Ginanni, che due Giovanni da Ravenna vissuti al tempo medesimo si debbano ammettere (Scritt. ravenn. t. 1, p. 214), uno de’ quali vivesse tre anni, P altro quindici presso il Petrarca. Veggiamo prima quali altre ragioni ci possan render probabile questa opinione, e poi esamineremo se ella veramente sia tale. Poichè fu morto il Petrarca, Giovanni prese a tenere scuola di belle lettere in Padova. Ne abbiamo una indubitabile testimonianza in un passo delP opera inedita di Secco Polentone, citato dall’ab. Mehus (l. cit), ove egli dice di se stesso, che mentre in età giovanile studiava la rettoriea, U gge va in questa città di Padova, nutrice delle lettere, Giovanni da Ravenna, uomo e per santità di costumi, e per lo studio della eloquenza eccellente, e, se è lecito il dirlo, degno di esser preferito a tutti coloro che professaron in Italia, e furono avuti in conto di dottissimi uomini Perciocchè da questo maestro non solo apprendersi V eloquenza, eli ei veniva ordinatamente spiegando, ma i costumi ancora e l’onestà della vita, in cui egli istruiva coi precetti non meno che con V esempio. È certo dunque che Giovanni da Ravenna fu maestro in Padova j c io mi stupisco che il Papadopoli e il Facciolati non ne abbian fatta parola tra’ professori di quella università , benchè questo secondo scrittore ne abbia fatta menzione come di cancelliere di Francesco da Carrara, che così ei trovasi nominato in una carta del 1399 da lui citata (De Gymn. patav. synt 12, p. 167): Magi ster Joannes